
TERRITORIO
Il Canavese, in dialetto piemontese Canavèis, è una zona del Piemonte che si estende dalla Serra di Ivrea (residuo morenico della glaciazione, Anfiteatro Morenico di Ivrea), alle porte della Valle d’Aosta verso nord e dalle province di Biella e Vercelli a est, fino a toccare Torino a ovest.
Storicamente il centro più conosciuto è Ivrea, cittadina di origine celtica chiamata in seguito dai Romani Eporedia; eporediesi quindi i suoi cittadini.
Il Canavese è un territorio attraversato da fiumi e torrenti, costellato di laghi, carico di storia e tradizioni che si tramandano di secolo in secolo.
Un chiaro esempio è il famoso Carnevale di Ivrea, manifestazione caratterizzata dal “tiro delle arance”, che coinvolge praticamente tutta la popolazione rendendo la cittadina un luogo pregno di eventi emozionanti e caratteristici, unici nella loro peculiarità. Il paesaggio canavesano è costellato di decine di castelli e rocche risalenti al Medioevo, questa caratteristica fa del territorio un richiamo irresistibile per una moltitudine di visitatori.
In Canavese la cucina tradizionale ha un posto d’onore e da noi si possono gustare cibi particolari, tradizionali e unici.

I FAGIOLI GRASSI (Faseuj grass)
I fagioli grassi, “faseuj grass” in dialetto piemontese, fanno parte della tradizione culinaria del Canavese, in particolare della zona di Ivrea. Sono diventati “famosi” grazie al Carnevale, periodo in cui vengono preparati nelle piazze della cittadina durante la notte e offerti alla popolazione dalle prime ore del mattino. L’unione dei fagioli con zampini e cotenna di maiale con qualche osso, salamini e ritagli di carne, faceva di questo piatto povero una vera prelibatezza per le persone più povere.

ZUPPA DI CAVOLI (Supa ‘d coj)
Altra pietanza derivante dalla antica tradizione del Canavese, unico consiglio: che il cavolo verza sia possibilmente di Montalto Dora, antica e rinomata zona di coltivazione di questa crucifera così versatile, salutare e gustosa.
La Supa ‘d coj era tradizionalmente una pietanza preparata in occasione della giornata dei Santi, il 1 novembre.
Ogni anno, a Montalto Dora, nella quarta domenica di novembre, si svolge la Sagra del Cavolo Verza, un’occasione che richiama una moltitudine di persone desiderose di acquistare un bellissimo cavolo verza da portare a casa o di gustare le numerose specialità gastronomiche che vengono servite lungo le strade del paese.

SALAMPATATA (Salam ‘d patata)
L’origine di questo particolare salume è antichissima, veniva prodotto dai contadini con carne di maiale, grassa e magra, macinata, unita alle patate bollite (utili per dimezzare la quantità di carne e risparmiare) e a varie spezie, tra le quali il pepe, e poi insaccata in budello naturale. Questo garantiva alle popolazioni delle campagne di soddisfare le esigenze alimentari, con ingredienti poveri ma davvero molto nutrienti. Va consumato fresco, non più di 20 giorni dalla preparazione ma può eventualmente essere grigliato, cotto al forno, utilizzato come ingrediente per gustose frittate o risotti. Oggi il salampatata è riconosciuto Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT).

Erbaluce di Caluso, Carema, Canavese Rosso
Il Canavese è terra fertile per la coltivazione della vite, già dai tempi dei Romani, grazie a un microclima adatto alla sua prosperità.
In questo particolare territorio esistono ben tre apprezzati vini di alta qualità: l’Erbaluce di Caluso DOCG, il Carema DOC e il Canavese Rosso DOC.
Il vitigno Erbaluce (il cui nome, secondo la leggenda, pare sia dovuto alla ninfa Albaluce), è una varietà autoctona piemontese che dà un vino rigorosamente bianco: l’Erbaluce di Caluso DOCG. La zona in cui viene coltivato è circoscritta all’interno dell’Anfiteatro morenico.
Dal vitigno Nebbiolo si ottiene un rosso di gran qualità: il Carema DOC. Il vino prende il nome dal comune di Carema, appunto; in provincia di Torino ma alle porte della Valle d’Aosta. Qui si coltiva la vite su appositi terrazzamenti, sostenuti da muretti a secco e costellati da pilastri in pietra (pilon), sui quali vengono collocati dei graticci in legno per sorreggere le viti; una particolare coltivazione a pergola (topion).
Il Canavese Rosso DOC, è un vino la cui produzione avviene in provincia di Torino. Si ottiene principalmente da vitigni di Barbera e Nebbiolo ma è possibile che ci siano anche percentuali di vitigni di Bonarda, Freisa, Neretto o altri per ottenerne la denominazione.
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